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- Manuel Granieri
Il dolore cronico ha un enorme impatto sulla persona. La sua natura non è specifica, il che significa che il livello del danno tissutale non è correlato alla gravità della percezione del dolore.
In questo contesto il sistema nervoso centrale e quello periferico sono colpiti da molteplici eziologie, l’instaurarsi di una neuroinfiammazione prolungata (risposta immunitaria errata) causa il dolore, aggrava il danno e sviluppa un’infiammazione cronica di basso grado (LGI), che viene considerato un fattore di rischio nelle malattie croniche
"L’alimentazione può avere un ruolo nell’incidenza del dolore cronico andando ad agire anche sulla LGI"
Diversi studi hanno valutato gli effetti di alcuni modelli dietetici sul dolore cronico, in diverse condizioni quali fibromialgia, artrite reumatoide, dolore al collo e cervicale, emicrania e osteoartrite.
Sono stati presi in considerazione la Dieta Mediterranea, La Dieta Vegetariana e Vegana, la Dieta arricchita con Omega 3, Diete di eliminazione, la Restrizione Calorica, la Dieta Ketogenica e il Digiuno Intermittente.
Ognuno di questi approcci ha portato dei miglioramenti nella sintomatologia del dolore, in molti studi sono state utilizzate le scale VAS e WOMAC per a misurazione del dolore, con una diminuzione del punteggio rispetto al basale.
Da evidenziare che i miglioramenti più rilevanti sono stati riscontrati quando si associava ad un determinato protocollo dietetico l’esercizio fisico, con una modulazione migliore della LGI.
Ci sono diverse integrazioni che possono essere tenute in considerazione, abbinate ad una corretta alimentazione come ad esempio curcuma, zenzero, vitamina D, estratti di Boswellia serrata, N-acetil-D-glucosamina, omega 3.
Da non dimenticare il ruolo del microbiota intestinale, in molti casi associata alla patologia si può manifestare la sindrome dell’intestino irritabile. Quando è presente un popolazione microbica patogena l’asse intestino-cervello è disfunzionale, promuovendo così la neuroinfiammazione oltre che distrurbi gastrointestinali. L’utilizzo di prebiotici e probiotici possono essere utili nel ripristinare il microbioma intestinale commensale.
Ciò che emerge dagli studi è un buon risultato inziale da cui partire, ne serviranno degli altri per valorizzare quanto emerso.
Sicuramente per ogni persona affetta da una patologia, servirà una personalizzazione sia nell’alimentazione che nell’eventuale supplementazione nel trattamento del dolore cronico
Fonti:
Diet Composition’s Effect on Chronic Musculoskeletal Pain: A Narrative Review – Pain Physician 2023: 26:527-534
The Effectiveness of Intermittent Fasting, Time Restricted Feeding, Caloric Restriction, a Ketogenic Diet and the Mediterranean Diet as Part of the Treatment Plan to Improve Health and Chronic Musculoskeletal Pain: A Systematic Review – https://doi.org/10.3390/ijerph19116698
Dietary Patterns and Interventions to Alleviate Chronic Pain -doi:10.3390/nu12092510